L'invenzione del globo. Spazio, potere, comunicazione nell'epoca dell'aria (2017) by Matteo Vegetti

L'invenzione del globo. Spazio, potere, comunicazione nell'epoca dell'aria (2017) by Matteo Vegetti

autore:Matteo Vegetti [Vegetti, Matteo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Einaudi


Il brano si presta in effetti a delineare una sorta di mistica della planetarizzazione, ma McLuhan si affretta a prendere le distanze da questo ingenuo e romantico entusiasmo nei confronti «della membrana cosmica gettata intorno al pianeta grazie alla dilatazione elettronica dei nostri sensi». Lungi dall’essere il regno della trasparenza e della partecipazione psichica dell’umanità, il villaggio globale reca il segno di una spazialità irta di inedite e oscure minacce. Forme arcaiche di violenza tribale sarebbero infatti riemerse attraverso i media per sollecitare reazioni altrettanto primitive nel sistema nervoso globale35. L’èra elettronica produce un’inversione dialettica a livello dell’interazione sociale, un mondo nel quale convivono modalità comportamentali e valoriali inconciliabili, temporalità diverse in frizione tra loro, tribalismo e alienazione, incarnazioni viscerali di minoranze etniche organizzate in «nuovi gruppi tribali separatisti» e realtà totalmente delocalizzate. Il villaggio globale è dunque un luogo violento e pericoloso, non una realtà sedata dalla pacifica condivisione dei valori e dei linguaggi occidentali. In questo quadro, «il satellite contribuirà a completare il processo di distacco fisico e psichico dell’uomo dalla superficie terrestre» ma poi «contribuirà a aumentare nel mondo la follia del terrorismo», giacché il terrorista è, fra tutte le figure dell’inimicizia, il piú adatto a rappresentare (a incarnare) il cortocircuito tra il globale e il locale, l’ubiquità dell’informazione e la produzione di scarti antropologici incollocabili nella rete del sistema economico-sociale.

È probabile che questa inquietante immagine del villaggio globale abbia un debito rispetto al pensiero del consulente politico e politologo Zbigniew Brzezinski. I suoi Dilemmi internazionali in un’epoca tecnotronica36 hanno infatti per oggetto un doppio movimento, che l’autore, in apertura del primo capitolo del libro («The Global Impact of the Technetronic Revolution») enuncia in questi termini:

Il paradosso del nostro tempo è che l’umanità sta diventando simultaneamente piú unificata e piú frammentata. Questa è la principale spinta del mutamento contemporaneo. Tempo e spazio sono divenuti cosí compressi che la politica globale manifesta una tendenza verso piú vaste, piú connesse forme di cooperazione, come pure verso la dissoluzione delle fedeltà istituzionali e ideologiche stabilite. L’umanità sta diventando sempre piú integrata e piú intima proprio nel momento in cui si allargano le differenze di condizione tra le diverse società. In queste circostanze la prossimità, anziché promuovere l’unità, fa sorgere tensioni indotte da un nuovo senso della congestione globale37.



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